Ancora astensionismo
Oggi sono rimasto per l’annesima volta colpito dai dati sull’appfuenza alle urne, in questa circostanza, per l’elezione del Presidente della Regione Sicilia e il conseguente rinnovo dell’Assemblea regionale.
Solo il 47,42 % degli aventi diritto è andato a votare, con un calo a due cifre rispetto alle precendenti elezioni. Un dato che segna la vittoria del partito degli astensionisti, se così possiamo dire.
Quello che continuo a non capire è cosa si spera di ottenere non andando a votare. Non mi possono far credere che sia stato per tutti una scelta “consapevole” attuata come forma di protesta verso la politica e i partiti in generale. Seppure il risultato segni una chiara sconfitta e sfiducia nella politica tutta, questo sicuramente non farà cambiare lo stato delle cose.
Astenersi vuol dire solo accettare passivamente il futuro che altri sceglieranno per noi. A questo punto meglio informarsi, sforzarsi di fare quantomeno una scelta consapevole, che poi sia quella giusta o meno lo decideranno i fatti.
In Sicilia, regione tra l’altro molto delicata, non votare significa lasciare ancora più spazio alle scelte della criminalità organizzata. Pensate che chi si è venduto il voto alla mafia non sia andato a votare? Quindi perchè far aumentare la possibilità di avere un governo regionale corrotto? Il Presidente sarebbe stato eletto comunque anche solo con i voti dei parenti dei candidati, la nostra passività ci ha solo macchiati d’ignavia (lasciatemi passare il termine).
E’ troppo facile pensare: “Tanto sono tutti uguali!“, bisogna prendere posizione, solo così avremmo il diritto di criticare il governo, perchè con il nostro voto abbiamo contribuito alla sua creazione
Meditate gente…meditate.